Nel sud Salento, circondato da caratteristici centri, a poco meno di 10 km dal mare Adriatico e circa 20 km dal mare Ionio, mi trovo io che sono il Comune di Montesano. Rappresento uno dei punti centrali della zona, e grazie ai servizi, agli intrattenimenti e alle occasioni di divertimento che offro mi posso definire un paese molto vivace. Oltre a questo mio aspetto però ne custodisco un altro molto più antico e intriso di storia, in passato infatti il mio territorio era conosciuto come Monte Formicoso e come l’intera Puglia affonda le sue radici nel periodo paleolitico.
Negli anni ho ospitato popoli e culture diverse, nel XIV secolo alcuni coloni si stabilirono qui attirati dalla fertilità e dalla salubrità del mio territorio. Il mio nome attuale infatti ricorda proprio il fatto che il mio centro fu edificato su una piccola altura in modo da preservare gli abitanti dalla malaria e da offrire loro un’aria sana e genuina.
Durante il periodo feudale eleganti famiglie amministrarono il mio territorio lasciando traccia in raffinati edifici che tutt’ora ricordano il lustro di tempi passati.
I popoli e i secoli passati hanno contribuito a dare forma a quello che oggi è il mio patrimonio culturale e artistico tutt’ora visibile attraverso importanti monumenti come la Chiesa madre dedicata all’Immacolata Concezione che è una costruzione cinquecentesca che si presenta con un elegante portale barocco che custodisce la seicentesca statua in legno veneziano di San Donato, protettore del paese.
A lui è infatti dedicata un’antica Cappella che secondo la tradizione dovrebbe risalire al Quattrocento, epoca alla quale viene datato l’affresco sull’altare barocco. Da secoli i miei cittadini sono molto devoti al Santo come dimostrano durante l’annuale festa e fiera di San Donato vescovo e martire che si tiene il 6 e 7 agosto.
Ma oltre agli edifici religiosi altri monumenti e altre bellezze arricchiscono le mie strade basti pensare alle tipiche case a corte che impreziosiscono il mio centro storico o alle aree naturali come la Padula Mancina che è una zona acquitrinosa che rappresenta un residuo di una vasta area palustre in gran parte oggi bonificata.
Un certo fascino che rimandano a tempi semplici appartiene agli otto Palmenti che rappresentano l’antica arte della produzione del vino, sono infatti delle vasche in cui veniva pigiata l’uva annesse alle cisterne nelle quali veniva raccolto il mosto. Essi sono la testimonianza di passate tradizioni che hanno reso grande il mio territorio che è strettamente legato alla terra e alle campagne circostanti in cui è possibile immergersi in un’aria pura e genuina.
La mia posizione inoltre mi permette di poter raggiungere facilmente non solo i centri più importanti della zona come Miggiano, Tricase, Ruffano e molti altri ma anche le località più suggestive come le marine che si affacciano sul Mar Adriatico e sul Mar Ionio.