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Il territorio

Una sosta: Il Capo Santa Maria di Leuca
L’accoglienza è la caratteristica principale dell’essere Salentino.
La nostra terra vissuta e abitata da migliaia di anni è stata sempre oggetto di invasioni. Questo ha permesso di sviluppare una speciale attitudine all’inclusione e al coinvolgimento dei visitatori.

Infatti, oggi, chi visita il Salento si sente a casa pur vivendo a migliaia di chilometri di distanza. Questo senso di comunità diffusa fa sentire gli ospiti coccolati. Tantoché, in alcuni casi, decidono di acquistare casa e mettere radici nella nostra bella terra.
Qui, le persone, entrano in contatto con il territorio e ne apprezzano le rare bellezze. Di certo non mancano i palazzi, le chiese e le casette di ogni misura disseminati nei centri storici.
La campagna fatta di stradine racchiuse da muretti a secco che contornano terreni ricchi di fabbricati
rurali come pajare, liame, casali, furneddi, mbracchi.

Queste strutture, un tempo, erano usate dai contadini per il lavoro quotidiano.
Per esempio, le “Specchie” che servivano a trattenere l’acqua di condensa e ombreggiare le piante. Le ajere, invece, venivano utilizzate per sezionare lo scarto del grano e dei legumi cu lu “Pisaturu”. Poi c’è il mare e il suo paradisiaco incanto. Nel Capo Santa Maria di Leuca si può scegliere la sabbia, lo scoglio basso e lo scoglio alto nel
raggio di soli 10 chilometri.
Serve a poco decantare anche le centinaia di luoghi meravigliosi di cui il nostro territorio dispone.
Ci sono associazioni che organizzano visite guidate nei centri più rinomati, escursioni nei sentieri a
piedi e in bici, corsi di cucina tipica, di musica popolare.

Alcune aziende private che permettono al turista di visitare grotte, chiese, parchi. Il Salento è ormai diventata una meta turistica mondiale grazie anche all’impegno di realtà imprenditoriali e associative che aumentano quotidianamente il loro know-how migliorando la qualità dei servizi offerti.

Le persone quindi sono la risorsa principale e il principale motivo che induce i turisti in vacanza a
voler diventare cittadini salentini. Essere cittadini significa vivere il territorio in modo autentico con i pro e i contro che ciò comporta.
Uno degli aspetti negativi, che per onestà deve riconoscersi, è il campanilismo e l’abuso edilizio che, in alcuni luoghi, ha rovinato paesaggi e città. L’altro è l’inquinamento, un dramma che si avverte nel Salento come in tutte le altre zone d’Italia ma che è fortemente ridotto rispetto ad altre realtà cittadine.

Questo è La Sosta, riuscire ad analizzare il territorio con occhi critici di chi lo conosce, lo ama e lo vive tutto l’anno.
Se si intraprende un viaggio interiore, oltre a quello fisico, è possibile percepire la vera energia e l’essenza di questa amara e amata terra.
Riuscire ad apprezzare le piccole cose come il fiorire dei fiori sugli alberi, in primavera mentre il tempo scorre aspettando l’estate. Godere dei campi fioriti di mille colori. Alberi di mandorle, di fico, di brunelle. Fiori sui Lodi tardivi che spiccano mentre gli altri “cacciano” già i frutti, noci.
Fino agli agrumi e agli olivi, per chi ne ha e per chi riesce ad aspettare il momento che la “scermata” offre; un colore verdino che quasi sembra mare ma è cielo. Illusione pittoresca di un viaggio senza confini.

Magia è salire su una pajara, ai “Cianci” di Alessano e contemporaneamente vedere lo Ionio e l’Adriatico, aspettando in silenzio di osservare il tramonto. Oppure, di notte, ammirare le stelle lasciandosi cullare da “Lu Rusciu de Lu Mare”.
Una poesia che non può essere descritta a parole ma un’esperienza da fare! Chi sceglie il Salento sceglie anche lo stile salentino che porta con se un fascino tutto suo. Si pensi alle ronde, assembramenti costituiti da musicisti in cerchio che cantano fino all’alba le canzoni della musica popolare salentina. La cosa più bella? Che sono gratis!
Come erano gratis le visite ricevute da cantori di un tempo che andavano girando casa per casa, lungo tutto il paese con chitarra, fisarmonica, violino e tamburello.

Qui, per tradizione, la musica ha sempre avuto un potere curativo riconosciuto. Si pensava infatti che fosse in grado di scacciare il veleno del morso della tarantola dal corpo dei tarantolati. Sono gratis i concerti nelle piazze durante tutto l’anno, quelli organizzati in riva al mare. Sono “gratis” le processioni dei santi, portati per le vie del paese o in acqua, in segno di devozione. Il religioso silenzio, scandito dal sacerdote che recita le preghiera anticipa la festa.

Sacro e profano si incontrano tra i balli, la musica, il buon cibo e le luminarie che accendono i borghi. Come non innamorarsi delle feste patronali, la cassa armonica, la banda, le luci, le bancarelle. Il tempo libero dei giorni di festa è un periodo sempre piacevole da vivere. Durante il periodo lavorativo, anche se è estate e fa molto caldo, chi vive questa terra 365 giorni l’anno non ha quasi mai il tempo di andare al mare e quando ci va lo fa nel posto più bello.
Il mare qui è un incanto e spesso la spiaggia è libera!

Posto Vecchio, per esempio, vanta una sabbia finissima e una grande distesa dorata. Torre Vado, affianco, è una delle marine più attrezzate e complete a dimensione famiglia. La località è ricca di attrazioni, fornita di luna park, una estesa litoranea e uno scenografico porto turistico. Tuttavia si contraddistingue per la micro località chiamata Le Sorgenti. Flussi di acqua dolce sorgiva, gelata e rigenerante.
Dopo il mare l’aperitivo si fa con lo street food per eccellenza che, qui in Salento è la frisa con olio sale e pomodoro.

San Gregorio

Il sole caldo del tramonto riscalda il corpo e rinfresca l’anima.
Vuole essere apprezzato per come si vede e venerato per l’energia che dona. L’incontro brillante col mare rende l’atmosfera frizzante, piena di aspettative positive che nella mente circolano quando l’ossigeno arriva sereno a destinazione.
Quando poi il mare bagna la baia, il suono richiama momenti di festa e lo sfarzo della costa accoglie il sole come una mamma abbraccia il figlio dopo lunghi mesi passati lontano. Per egoismo insomma ma almeno in quel momento crescono dentro tutti, quei valori buoni che scacciano il malessere dell’esistenza e del ritorno imminente alla quotidiana normalità.

Il Salento

Il Salento è quell’area geografica inclusa nella regione Puglia, anticamente chiamata Messapia (terra tra due mari), poi Calabria e Terra D’Otranto.
L’area in cui ricade è la più meridionale dello stivale a est dello stesso. Interclusa tra il mare Ionio a ovest, dal mare Adriatico a Est e a Nord dalle province di Brindisi e Taranto anche se geograficamente queste si possono includere rimanendo la provincia di Bari come estremo confine settentrionale.
Distinto dalla storia per le continue invasioni avvenute nel corso dei tempi, il territorio salentino è stato scoperto dal turismo convenzionale pochi decenni fa grazie alla sua straordinaria tradizione di musica popolare. Importante anche l’apporto dell’arte culinaria e suoi monumenti civili e religiosi molti, rurali e dal fascino antico.

Questo mix di arte, storia, cultura ha portato a far diventare il Salento una delle mete più ambite del panorama turistico nazionale e internazionale.
Lecce, Otranto, Santa Maria di Leuca e Gallipoli sono città che meglio di tutte le altre possono farvi assaporare il gusto della terra salentina, ma la nostra ricerca è mirata a rappresentare tutto il territorio.
La sosta nel Salento prevede di dedicare del tempo alle cose importanti. Per esempio la litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca, che si sviluppa interamente nel parco naturale Otranto-Santa Maria di Leuca-bosco di Tricase, istituito da meno di vent’anni.
Una grande conquista sociale che offre paesaggi e panorami unici proteggendoli dalla devastazione umana.
Sul litorale Ionico la sabbia finissima, in estate, si trasforma pronta a diventare castelli per i piccoli, oltre alle torri costruite per avvistare eventuali invasori: quelle di Torre Vado, Torre Pali, Santa Maria di Leuca, Torre Nasparo, Salignano sono testimonianze esistenti di una terra pregna di storia e tradizione che negli ultimi anni è diventata una delle mete più ambite d’Italia.
L’entroterra è la migliore strada per innamorarsi del nostro territorio. I centri storici sono impreziositi da case antiche con volte a stella e a botte, case a corte, palazzi e castelli.

Basta fare un giro nelle campagne, per accorgersi che il Salento è una terra con una vocazione forte verso il lavoro. Lo testimoniano i muretti a secco, le pajare, le liame, le ajere e gli alberi d’ulivo secolari sopravvissuti. Anche questi possono essere considerati piccoli monumenti creati dall’uomo, che ha saputo modellarli intorno alla natura e al territorio circostante.
Arte e cucina sono un abbinamento che potete trovare nelle sagre, nelle notti bianche e nelle date del festival “La notte della Taranta”.
Il viaggio, in questa terra mistica, inizia all’arrivo e finisce solo se volete che finisca. Andando via continuerete a sognare questi odori e ad immaginare atmosfere incantate fino al giorno del vostro ritorno.
DimoraNelSalento ha deciso di occuparsi di una porzione di territorio, quella più bella: Il Capo di Santa Maria di Leuca.
Questa è la zona più a Sud del Salento ed è bagnata da due mari, l’Adriatico e lo Ionio.
L’entroterra è caratterizzato da decine di insediamenti abitativi: comuni, frazioni e località marine. Insediamenti situati in maniera armonica su tutto il territorio e sono serviti da un ricco reticolato stradale che ne consente facilmente la comunicazione e l’accessibilità.
Il territorio è caratterizzato principalmente dalle Serre Salentine. Colline basse con una altezza massima di 201 metri sul livello del mare in località “Cianci” tra il comune di Alessano e quello di Specchia, denominata “Serra di Cianci”.
Le altre sono sparse in tutta l’area meridionale, da Gallipoli a Otranto fino a Santa Maria di Leuca.

Quasi tutti i centri abitati sono stati costruiti a valle delle Serre mentre i primi abitanti i Messapi avevano creato i primi insediamenti abitativi proprio su alcune vette delle Serre in modo da poter dominare costantemente la valle.

Uno dei più conosciuti degli insediamenti abitativi creati dai Messapi è la città di Vereto, posta sull’omonima Serra tra i territori comunali di Patù e Morciano di Leuca.
Questi comuni insieme a Castrignano del Capo sono nati proprio dopo la sua distruzione ad opera dei Saraceni nel 788 d.c.
Nelle campagne sono ancora visibili alcune opere come le mura della città oltre ad essere rinvenuti alcuni resti di oggetti costruiti in epoca messapica semplicemente durante l’aratura della terra da parte dei contadini.
Le Serre ricadenti nel territorio del C. S. M. di L. sono:
Serra dei Cianci 201 m Alessano
Serra di Montesardo 182 m, Montesardo di Alessano
Madonna della Serra 169 m Tricase
Serra dei Peccatori 159 m Specchia
Serra di Vereto 154 m Patù
Serra Magnone 151 m Specchia
Serra Falitte 145 m Barbarano del Capo di Morciano di Leuca
Serra di Pozzo Mauro 132 m Acquarica del Capo di Presicce-Acquarica
Serra del Mito 126 m Tricase
Serra del Rio 104 m Tricase
Le Serre del C. S. M. di L. hanno modellato le due coste, rendendo fruibili paesaggi naturali molto diversi tra loro, a est infatti le Serre scendono a picco sul mare e sono ricche di grotte, piscine alimentate dal mare e la costa è poco accessibile essendo di roccia alta.
A ovest, invece, si avvicinano al mare in maniera più dolce facendo si che la costa sia prevalentemente di natura sabbiosa. Si potrebbero ulteriormente decantare le qualità architettoniche, artistiche, musicali, culinarie,
l’invito però è quello di vivere la nostra terra e arricchirla della vostra conoscenza, viverla e renderla ancora migliore, senza lo sfruttamento, la violenza e la brutalità dei conquistatori ma con il cuore in mano, renderla anche vostra come è di tutti quelli che nel corso del tempo hanno saputo apprezzare prima e conservare poi tutte le caratteristiche che ne compongono l’assoluta purezza.

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