Sorgo nel Basso Salento, in una zona che ospita antichi borghi e ampie campagne che portano fino a litorali incantati ricchi di punti rocciosi e di insenature naturali. Probabilmente proprio per le bellezze che mi compongono la gente del posto fa risalire il mio nome alle parole Cor e Sano, in realtà però alcuni studi storici lo collegano al nome latino del centurione romano Cortius al quale fu affidato il territorio in seguito alla conquista romana.
Nei secoli mi hanno popolato diverse popolazioni che ricordo bene anche se è passato molto tempo, la fondazione del mio centro infatti risale al V a.C. secolo e cioè durante l’occupazione romana mentre il primo vero nucleo abitativo risale al X secolo sotto la dominazione bizantina. Delle tradizioni e delle credenze che sono passate da qui reco ancora traccia non solo nella memoria ma anche attraverso resti materiali che sono stati rinvenuti come alcune monete e tombe nella zona denominata “Pesco” o luoghi di culto dedicati a San Biagio e Santa Sofia che sono stati portati dai monaci basiliani e che sono tutt’ora i miei patroni. Le Chiese ad essi dedicate testimoniano una fede molto antica, nella La chiesa di Santa Sofia che fu ricostruita nel 1939 sulle rovine dell’omonima chiesa risalente al XVI secolo sono custoditi vari dipinti e un pulpito ligneo del 1777; mentre nella Chiesa di San Biagio si possono ammirare le vetrate eseguite in occasione del Giubileo del 2000 e il prezioso lampadario centrale con foglie di ulivo in oro.
Passeggiare per le mie strade vuol dire fare un viaggio nel tempo attraverso un’alternanza di zone ricche di servizi e di intrattenimenti con scorci antichi in cui risaltano preziosi monumenti come il Castello Capece che risale al XVII secolo e che porta tracce di antiche decorazioni come alcuni resti di affreschi nei vani del piano nobile e alcuni bassorilievi situati nella sala del trono. Il Castello inoltre custodisce un’antica leggenda secondo la quale i feudatari Capece vi fecero costruire un percorso sotterraneo che portasse all’aperta campagna, si narra che il percorso dovesse rimanere così segreto che il barone fece uccidere il progettista e il costruttore dell’opera.
Le mie strade, che oltre a questi monumenti ne accolgono molti altri, spesso si aprono in ampie piazze che i miei concittadini popolano particolarmente durante dei periodi ben precisi che scandiscono il mio calendario, e cioè durante il carnevale che ogni anno vede una tradizionale sfilata di carri, la festa del Patrono San Biagio e anche la tipica e antica fiera di Santa Maura il primo maggio.
Il mio territorio tanto vario e interessante comprende una parte storica, una parte ricca di servizi ma anche ampie campagne che arrivano sino alla Marina di Novaglie e paesaggi suggestivi come la via del sale che comprende antichi sentieri che mi collegano con il mare e che in passato venivano percorsi dai miei paesani per trasportare il sale dal mare fino a qui. Tra questi sentieri è possibile ammirare muretti a secco, varie costruzioni contadine e immergersi in una natura incontaminata che porta dritta al paradiso.
Corsano

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